Estratti tematici dall'Opera di Maria Valtorta
Sezione: San Giuseppe








estratti temaci presenti nella pagina: cinque (5) - data utimo aggiornamento: 4 aprile 2025
Saturo di questa emanazione sino ad esserne fatto quasi simile alla Piena di grazia, era Giuseppe.

Lacrime beate scendevano al Giusto per la gioia che lo inondava, mistica gioia di contemplatore che sta curvo sopra un miracolo di manifestazione di Dio.

Adorazione e silenzio furono le caratteristiche di Giuseppe santo.

Rispetto venerante per la Beata di cui egli era il naturale protettore.
E amore.
Giuseppe, coniuge santo e casto della Santa e Casta, come bambino presso la maestra imparava giorno per giorno la scienza d’essere simili a Dio e, poiché nel suo cuore di giusto nulla era ostacolo alla Grazia, giorno per giorno della sua Maestra amata egli prendeva somiglianza, somigliando così a Dio di cui Maria era la più perfetta copia.
La Famiglia era la prima redenta da Dio.

Ricostruita quale l’Eterno l’aveva pensata.
Due che si amano santamente e che santamente si ritrovano curvi su un neonato, e nel bacio che si scambiano su quella cuna non v’è sapore di lussuria, ma mutua gratitudine e mutua promessa di amarsi di amore scambievole che aiuta e conforta.
Quando i primi pastori entrarono, trovarono ancora i due Santi uniti così dall’amore e dall’adorazione, e pareva Giuseppe, uomo maturo, il padre della Vergine e del Pargolo, tanto nel suo aspetto era visibile quella tenerezza scevra di carnalità che, disgraziatamente, non si vede che nell’occhio di un padre.
Oh!
Gesù restituì nell’ora della morte ogni conforto, come solo Egli lo poteva fare, al mio Giuseppe, in ricordo di tutto quanto aveva ricevuto da quel Giusto.

Gesù è il modello dei figli, come Giuseppe lo è dei mariti.

Molto dolore ho avuto dal mondo e per il mondo.
Ma il mio santo Figlio e il mio giusto Consorte non fecero venire altre lacrime al mio occhio che non fossero quelle del loro dolore.